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Bielorussia

flagLa Bielorussia, terra natale di Marc Chagall, è un paese dell'Europa orientale di laghi e fiumi, vaste foreste di betulle, campi di grano e di lino, che in estate divengono di un blu brillante. Il Paese confina con la Russia a nord e ad est, l'Ucraina a sud, la Polonia ad ovest e la Lituania e la Lettonia a nord-ovest.

In breve

Area: 207.600 km² -- Popolazione: circa 10.3 milioni di abitanti -- Densità: 46.7 abitanti per km² -- Governo: Repubblica presidenziale -- Capitale: Minsk -- Lingua: bielorusso, russo -- Religione: Cristiano ortodossa -- Moneta: rublo -- Prefisso telefonico dall'Italia: 00375 -- Prefisso telefonico per l'Italia: 0039 -- Sigla automobilistica: BY -- Fuso Orario: UTC+2 (+ un'ora rispetto all'Italia) -- Suffisso internet: .by -- Membro di: ONU

Bielorussia

Divisione amministrativa

Il Paese è diviso in sei regioni (oblast): Minsk, Gomel, Brest, Vitebsk, Grodno e Moghilev.

Link Utili

Sito Ufficiale dell'Ambasciata italiana in Bielorussia (Minsk) | Ambasciata Bielorussa in Italia (solo in russo) | Sito Ufficiale dell'Ente del Turismo in Bielorussia (in russo e inglese) -- Numeri Utili: Pronto Soccorso: 103, Polizia: 102, Pompieri: 101, Soccorso stradale: 017-2220666
Vademecum per il turista italiano: si può entrare in Bielorussia solo dietro invito di soggetti locali (persona o Ente) o con viaggi organizzati da agenzie. Il passaporto è necessario, come pure il Visto di ingresso che deve essere richiesto all'Ambasciata bielorussa in Roma, oppure presso un'altra Rappresentanza Diplomatica o Consolare Bielorussa. Si può guidare con patente italiana, è consigliata la patente internazionale. Per tutte le formalità vedere anche il Sito della Farnesina per la Bielorussia.

Il Territorio

La Bielorussia è quasi completamente pianeggiante. La collina più alta, il Monte Dzyarzhynskaya, raggiunge solo 346 metri di altezza. Le fitte foreste, che un tempo ricoprivano completamente il territorio e furono abbattute nei secoli per far posto all'agricoltura, oggi occupano un terzo della superficie. Ci sono oltre 10mila laghi, i maggiori dei quali sono il Naroch e l'Osveyskoye, e i fiumi principali sono il Dniepr, il Neman, la Dvina, e la Pripyat. La maggior parte dei villaggi e città si trovano lungo i fiumi.

Lungo il confine con la Polonia, la Riserva Naturale della Foresta Belovezhskaya, con i suoi 1300 chilometri quadrati, è la più grande foresta primordiale d'Europa; molte delle sue querce, faggi, aceri e pini hanno tra i 360 e i 600 anni e raggiungono i 50 metri di altezza. La foresta è stata protetta per secoli, in quanto riserva di caccia privata di zar e poi dignitari sovietici, e ospita gli ultimi esemplari di bisonte europeo, che oggi sopravvive solo in riserva, spesso raffigurato nelle pitture rupestri preistoriche di tutta Europa.

Nella parte meridionale del paese vi sono le paludi di Pripyat, caratterizzate da terreno sabbioso e fiumi poco profondi soggetti a esondazione. Nel corso degli anni buona parte delle paludi sono state prosciugate per coltivarvi lino, patate e segale. Sono anche fonte abbondante di torba, utilizzata come combustibile.

Il Clima

Gli inverni sono freddi con temperature medie in gennaio vanno dai -4°C nel sud-ovest ai -8° C del nord-est. La neve ricopre il terreno da novembre a marzo. La maggior parte delle piogge si hanno nei mesi di giugno e agosto. Le temperature medie nel mese di luglio arrivano a 17-19° C, anche se si sono registrati picchi di 30°C.

Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità

logo Unesco
  • il Castello di Mir
  • il Castello di Nesvizh
  • la Foresta Belovezhskaya (condivisa con la Polonia)
  • l'Arco Geodetico di Struve (condiviso con altre nove nazioni)

L'Economia

La Bielorussia, tradizionalmente basata su una economia agricola, vede oggi tuttavia circa il 70% della popolazione nelle città, per la maggior parte in abitazioni di proprietà del governo. La principale risorsa naturale della Bielorussia è data dal legname, utilizzato per mobili e carbone. La torba è utilizzato come combustibile nelle centrali elettriche e nel riscaldamento domestico.

La campagna è ancora dominata dal sistema di allevamento collettivo istituito ai tempi di Stalin. Le grandi aziende agricole producono patate, grano saraceno, segale, barbabietole da zucchero, lino, e prodotti latteo-caseari. Le singole famiglie possono tenere animali e un orto per proprio uso. A causa delle conseguenze della catastrofe di Chernobyl, migliaia di ettari nelle regioni fertili meridionali non possono essere utilizzati per l'agricoltura.

Sotto il regime sovietico la Bielorussia subì una forte industrializzazione, con fabbriche di macchine pesanti e utensili. Negli anni 1980 vennero avviati stabilimenti per l'assemblaggio di moto, elettronica. La Bielorussia è stata anche un tassello importante del sistema difensivo dell'Unione Sovietica, con fabbriche di armamenti e installazioni nucleari. Oggi, le industrie principali sono nel settore chimico, alimentare, calzaturiero, tessile e lavorazione del legname.

La dissoluzione dell'Unione Sovietica ha aumentato il prezzo delle materie prime riducendo il tradizionale mercato delle materie prime necessarie a mantenere le industrie, causando penuria di posti di lavoro e razionamento dei prodotti alimentari. Successivamente la liberalizzazione a portato ad una riduzione dei prezzi dei generi alimentari, ora più bassi in Bielorussia che in altre regioni.

La Storia

La traduzione letterale di Bielorussia è "Russia Bianca," dall' antico termine "Belaya Rus", "bianca" forse per le foreste di betulla, o la neve, o da un'antica accezione di "bianco" che significava libero da invasori.

Nel territorio dell'odierna Bielorussia si insediarono tribù slave tra il VI e l'VIII secolo d.C., che istituirono dei principati, tra cui quello di Polotsk, che comprendeva oltre la metà della Bielorussia. Verso la metà del secolo IX il regno meridionale di Kiev assunse il controllo dei principati. Dopo l'invasione mongola nel XIV secolo i vari principati della Bielorussia entrarono a far parte del Granducato di Lituania.

Nel 1569, il Granducato si alleò con la Polonia contro la Russia, e nei due secoli successivi fu al centro di continue battaglie tra polacchi e russi. Alla fine del XVIII secolo, l'impero russo occupò l'intero territorio dell'odierna Bielorussia, mettendo al bando l'uso della lingua bielorussa, assegnando le terre ai russi e riducendo la popolazione locale a servi della gleba. La servitù della gleba fu poi abolita nel 1861, ma solo una piccola parte delle terre vennero riconsegnate ai contadini. Due anni dopo Kastus Kalinouski guidò una rivolta contro i russi, ma Fu giustiziato nel 1864. Nel 1919, dopo la Prima Guerra Mondiale e la rivoluzione russa, la Bielorussia si dichiarò indipendente, ma a seguito del Trattato di Riga del 1921 gran parte della Bielorussia occidentale fu assegnata alla Polonia e il resto cadde sotto il controllo russo. Nel 1930 vennero istituite enormi fattorie collettive, e chi si opponeva al regime stalinista veniva giustiziato o inviato nei campi di lavoro. Si stima che un milione di bielorussi siano stati uccisi durante l'era di Stalin.

Durante la seconda guerra mondiale, il Paese fu occupato dalle truppe naziste. Più di 2.5 milioni di bielorussi, tra cui la maggior parte della popolazione ebraica, morirono durante l'occupazione, e tre quarti di tutte le abitazioni e quasi tutti gli edifici industriali vennero rasi al suolo. Alla fine della guerra la Bielorussia era divenuta una delle repubbliche più povere dell'Unione Sovietica.

Il Paese fu colpito in modo disastroso nel 1986 dall'esplosione nucleare di Chernobyl, che si trova in Ucraina, ma vicino al confine della Bielorussia; il 70% della contaminazione totale si riversò in territorio bielorusso a causa della direzione dei venti, rendendo inabitabili molte migliaia di ettari, a causa dell'inquinamento di aria, suolo e acque.

Con la dissoluzione dell'U.R.S.S., la Bielorussia dichiarò la propria indipendenza il 27 luglio 1991; Russia, Bielorussia e Ucraina, costituirono poi la Comunità degli Stati Indipendenti per coordinare le politiche economiche, difensive e al relazioni estere. A causa della grave situazione economica, sorse un movimento per riunirsi alla Federazione Russa, ma nel novembre 1996, il Presidente Lukashenko Alyksandr abolì il parlamento legittimamente eletto assumendo di fatto pieni poteri.

Festività

La Pasqua è la festa religiosa più importante per la popolazione, e si celebra due settimane dopo la Pasqua celebrata dalla Chiesa Cattolica. Le celebrazioni iniziano la Domenica prima della Pasqua, poi nel giorno del Venerdì Santo si svolge la Processione dell'Epitaphion, un sudario su cui è dipinta l'immagine del corpo di Cristo deposto dalla Croce. La notte del Sabato Santo le congregazioni formano un corteo che lascia la chiesa nelle tenebre, ma quando torna e si annuncia la Resurrezione si accendono tutte le candele. Il giorno di Pasqua ci sono anche molte processioni con candele, per commemorare la resurrezione. Tra le tradizioni pasquali c'è quella delle uova dipinte: un uovo di gallina viene tinto di rosso facendolo bollire con la cipolla rossa, poi inserito in una torta rotonda che viene portata in chiesa per la benedizione.

Si celebrano ancora molte feste di origine pre-cristiana, come la festa di Kupalle, nel mese di luglio, che celebra la natura e la stagione estiva. In questa occasione i cittadini tornare ai villaggi d'origine per festeggiare in campi e foreste, con canti tradizionali e balli in cerchio intorno a falò. C'è poi la festa di Kaliady che celebra il solstizio d'inverno, durante la quale i bambini, vestiti in abiti tradizionali con maschere raffiguranti animali, procedono in gruppi di casa in casa, cantando e ballando e ricevono cibo e bevande in dono. Altra antica tradizione è legata al culto delle tombe degli antenati, nota come Pasqua dei Morti o Radounitsa, che si celebra intorno al 23 Aprile; in questa occasione vengono curate le tombe e vi si lasciano le uova pasquali dipinte e benedette. Il 23 febbraio, che era la festa sovietica dell'esercito, si celebra oggi il Giorno del Papà.

Le feste ufficiali sono: 1 Gennaio (Capodanno), 7 gennaio (Natale per la Chiesa ortodossa), 8 marzo (Festa della Donna), 15 marzo (giorno della Costituzione), marzo-aprile (Pasqua), 1 maggio (Giorno del Lavoro), 9 maggio (Giorno della Vittoria), 27 luglio (Indipendenza), 2 novembre (Giorno del Ricordo), 25 dicembre (Natale cattolico).