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Isole Figi

bandiera Figi La Repubblica delle Isole Fiji (in lingua figiana Matanitu Tu-Vaka-i-koya ko Viti) è uno stato insulare comprendente 322 isole della Melanesia nel Pacifico meridionale, circa 4.450 km a sud-ovest delle Hawaii, e 1.770 km a nord della Nuova Zelanda.

Il paesaggio delle Isole è un perfetto esempio di paradiso tropicale: spiagge di sabbia bianca, palme da cocco ondeggianti al vento, oceani incontaminati, foresta pluviale e fiumi d'acqua purissima.

In breve

Area: 18.333 km² -- Popolazione: circa 840mila abitanti -- Densità: 46 abitanti per km² -- Governo: repubblica parlamentare, Great Council of Chiefs; (dal 2006 sotto una giunta militare) -- Capitale: Suva -- Lingua: inglese, figiano, hindi -- Religione: cristiana (53%), hindu (38%), musulmana (8%) -- Moneta: Dollaro delle Fiji (FJD) -- Prefisso telefonico: dall'Italia 00679 -- Prefisso telefonico: per l'Italia 0539 -- Fuso orario: UHT +12 (11 ore in più rispetto all'Italia) -- Sigla Automobilistica: -- Suffisso internet: .fj -- Membro di: ONU, Commonwealth (sospeso dal 2009)

Figi

Divisione amministrativa

Le isole sono divise in 4 Aree Geografiche chiamate "Divisions":
  • la Central Division, con capitale Suva, comprende la parte orientale dell'isola di Viti Levu e alcune isole al largo, tra cui Beqa, ed è divisa nelle 5 province di Naitasiri, Namosi, Rewa, Serua e Tailevu;
  • la Eastern Division, con capitale Levuka, comprende le isole di Ovalau, Kadavu, Gau, Koro, Nairai, Moala, Matuku, Vatu Vara, Naitaba, Mago, Cicia, Tuvuca, Lakeba, Vanua Vatu, Oneata, Vuaqava, Kabara, Moce e Fulaga; la regione Eastern è divisa nelle 4 province di Kadavu, Lau, Lomaiviti e Rotuma;
  • la Northern Division, con capitale Labasa, include l'isola di Vanua Levu e isole minori come Taveuni, Rabi, Kioa, ed altre del Vanua Levu Group; è divisa nelle tre province di Macuata, Cakaudrove e Bua;
  • la Western Division, con capitale Lautoka, comprende la parte occidentale dell'isola di Viti Levu e svariate isolette circostanti, tra cui le Yasawa, Viwa, Waya e Velulele, ed è divisa nelle tre province di Ba, Nadroga-Navosa e Ra.

Link Utili

Ambasciata italiana in Canberra, competente anche per le Fiji | Ambasciata delle Fiji a Bruxelles, Belgio, competente anche per l'Italia | Numeri Utili: polizia 917, vigili del fuoco e ambulanza 911 -- Vademecum per il Turista Italiano: è necessario il passaporto, ma non occorre visto; verificare anche ulteriori informazioni sul Sito della Farnesina per le Figi

La Popolazione

La maggior parte della popolazione vive nelle zone costiere di Viti Levu, nella città di Suva o in altri piccoli centri urbani. La zona interna di Viti Levu è molto accidentata, e perciò scarsamente popolata. I figiani indigeni discendono dai polinesiani e melanesiani che migrarono nel Pacifico meridionale molti secoli fa.

La popolazione indo-figiana discende dai circa 60mila lavoratori a contratto portati dall'India tra il 1879 e il 1916 per lavorare nei campi di canna da zucchero. Altre migliaia di indiani immigrarono spontaneamente tra il 1920 e il 1930, dando origine alla classe mercantile delle Figi e stabilendosi principalmente in prossimità dei centri urbani e nelle aree delle piantagioni delle due isole principali. Quasi tutti i figiani indigeni sono cristiani, mentre circa l'80% degli indo-figiani sono induisti.

Attualmente gli indo-figiani costituiscono il 37% della popolazione totale, e continuano a dominare i settori professionali e il commercio, mentre i figiani indigeni lavorano prevalentemente nel governo e nell'esercito.

Il Territorio

Il Paese comprende 332 isole, di cui circa un terzo abitate, e 522 isolette comprese tra 15 e 22 gradi di latitudine sud e tra 174° est e 177° ovest. L'isola più grande è Viti Levu (10.429 kmq, con la capitale e il 70% della popolazione), seguita da Vanua Levu (5.556 kmq). Rotuma (47 kmq, a circa 12°30' di latitudine Sud e 178° di longitudine est), è stata aggiunta alla colonia nel 1881. Superficie totale 18,333 mila chilometri quadrati (7.078 mq miglia). Sulle isole più grandi le alture arrivano a 1.200 metri.

Il Clima

Le Figi godono del clima tropicale tipico dei del Mari del Sud, senza eccessi di caldo o di freddo. Da novembre ad aprile l'area è di tanto in tanto attraversata da cicloni. I venti alisei soffiano per tutto l'anno, specialmente in maggio-novembre, portando forti precipitazioni, che raggiungono i 304 cm all'anno; per tal motivo le isole sono coperte da una fitta foresta tropicale sul versante sud-est, il più esposto alle piogge, mentre le pianure sul versante occidentale, protette dalle montagne, hanno una stagione secca favorevole alle colture come la canna da zucchero.

La Storia

I primi melanesiani e polinesiani si stabilirono nelle isole Figi circa 3500 anni fa; nel XIX secolo arrivarono i commercianti europei e missionari, e iniziarono lotte tra le confederazioni dei nativi. Nel 1850 il capo Cakobau ottenne il controllo sulle isole occidentali, ma il persistere dei tumulti lo convinsero a cedere le Figi agli inglesi senza condizioni nel 1874. Il modello coloniale delle Fiji nel corso del secolo successivo ricalcò la politica già collaudata in molti altri possedimenti britannici: pacificazione del paese, diffusione delle piantagioni, introduzione di manodopera indiana a contratto, e mantenimento di molte istituzioni tradizionali, compreso il sistema della proprietà della terra in comune.

Le forze militari delle Figi combatterono a fianco degli Alleati nella II guerra mondiale; gli Stati Uniti e altri Paesi alleati mantennero installazioni militari nelle isole, che però non vennero mai attaccate. Nell'aprile 1970, una conferenza costituzionale a Londra stabilì che le Figi divenissero una nazione pienamente sovrana e indipendente all'interno del Commonwealth, e l'indipendenza entrò in vigore il 10 ottobre 1970.

Per 17 anni dopo l'indipendenza le Fiji sono state una democrazia parlamentare, con la vita politica dominata dall'Alliance Party del Ratu (=capo) Sir Kamisese Mara, che unificava la tradizione Figiana dei Capi con elementi delle componenti europee e indiane. Tuttavia quando nell'aprile 1987 una coalizione guidata da Timoci Bavadra, un figiano indigeno con il supporto della comunità indo-figiana ottenne la maggioranza, gli estremisti figiani diedero il via a un colpo di stato militare guidato dal tenente colonnello Sitiveni Rabuka, azione che portò all'espulsione delle Fiji dal Commonwealth. Questo fu l'inizio del "ciclo dei golpe". I governi ad interim tra il 1987 e il 1992 furono guidati dal primo ministro Mara, con Rabuka agli affari interni. Più di 12mila indo-figiani e altre minoranze abbandonarono il Paese nei 2 anni successivi al primo colpo di stato.

Nel 1990 venne varata una nuova costituzione che riservava la maggioranza ai figiani indigeni in entrambe le Camere. Nel 1993 Rabuka divenne primo ministro; nel 1995-96 esplosero numerose proteste contro la riserva legislativa per i nativi, e una revisione costituzionale del 1997 abbassò la percentuale di posti riservati al gruppo etnico, dando al Consiglio dei Capi il potere di nominare Presidente e vice-Presidente, mentre il ruolo di primo ministro veniva aperto a tutte le razze. Dopo tali modifiche le Figi vennero riammesse nel Commonwealth.

Nelle prime elezioni legislative con la nuova costituzione del maggio 1999 la coalizione di Rabuka venne sconfitta dal Fiji Labor Party (FLP), che formò una coalizione guidata da Mahendra Chaudhry. Nel maggio 2000 Chaudhry e molti altri membri del Parlamento vennero presi in ostaggio nella Camera dei Rappresentanti da uomini armati guidati dal nazionalista George Speight. L'assedio si prolungò per otto settimane e infine l'esercito abrogò la costituzione e portò a termine una trattativa con Speight, che fu poi arrestato e condannato all'ergastolo.

Nel luglio 2000, il comandante Frank Bainimarama e il Gran Consiglio dei Capi designarono l'ex banchiere Laisenia Qarase come primo ministro ad interim. Qarase formò il partito Soqosoqo Duavata ni Lewenivanua (SDL) che vinse le elezioni nel 2006, formando poi un governo multi-partitico, che comprendeva nove membri dell'FLP. Il 5 Dicembre 2006 il commodoro Bainimarama con un colpo di stato militare assunse pieni poteri, rimuovendo Qarase e sciogliendo il Parlamento. Il colpo di stato fu ampiamente condannato dalla comunità internazionale. Il 9 aprile 2009 la Corte d'appello stabilì che il golpe del 2006 era stato illegale, e per ritorsione il presidente Iloilo abrogò la costituzione, rimuovendo tutti i giudici e il governatore della Banca centrale, riconfermando Bainimarama come primo ministro e istituendo un "Public Emergency Regulation", che tra l'altro ha posto una censura sulla stampa. Il 1° settembre 2009 le Fiji sono state nuovamente sospese dal Commonwealth delle Nazioni perché il commodoro Frank Bainimarama ha rifiutato di tenere nuove elezioni entro il 2010, come era stato richiesto dal Commonwealth dopo il golpe del 2006.

L'Economia

Le Isole Fiji hanno una delle economie insulari più progredite del Pacifico, anche se sono ancora un Paese in via di sviluppo con un grande settore agricolo. Per molti anni zucchero e prodotti tessili sono stati i settori dominanti ma non sono in grado di competere efficacemente sui mercati globalizzati. L'Unione europea ha promesso consistenti aiuti finanziari all'industria dello zucchero, ma a condizione che le Figi ripristinino i diritti umani e tornino alla democrazia. A partire dal 2005 anche l'industria tessile ha perso molto terreno, come pure le altre importanti colture di esportazione - noci di cocco e zenzero. Altre risorse sono le vaste riserve di mogano, la pesca - come esportazione e prodotto alimentare per il mercato interno-, e l'oro. La contrazione dell'economia, in gran parte dovuta alle condizioni economiche globali, si è aggravata per le inondazioni dell'inizio 2009, che hanno causato ingenti danni alle infrastrutture e all'agricoltura.

Negli ultimi anni la crescita è stata in gran parte determinata da una forte industria del turismo, con il 45% dei visitatori dall'Australia, seguita da Nuova Zelanda, Stati Uniti, il Regno Unito e isole del Pacifico; il turismo è tuttora la fonte principale di valuta estera. La bilancia commerciale resta tuttavia in forte deficit, e l'emigrazione è in continua crescita sin dai tempi dell'indipendenza, in particolare da parte di indo-figiani in cerca di migliori opportunità. Le incertezze economiche e politiche dovute alla serie di colpi di stato hanno incrementato il flusso migratorio, anche illegale, da parte di tutti i gruppi etnici.

Luoghi d'Interesse

  • Suva, la città più grande del Pacifico Meridionale, capitale politica e amministrativa delle Figi e residenza di quasi la metà della popolazione, ricca di ristoranti, bar, locali notturni; vi si può visitare il Fiji Museum, e ammirare le varie attrazioni, come gli eleganti edifici coloniali, la Cattedrale cattolica, i mercati etnici; presso la città vi sono anche il Suva Yacht Club e il campo del Fiji Golf. Pacific Harbour, paradiso degli amanti dell'avventura, a 45 minuti in auto da Suva, offre surf di livello mondiale di fronte alle isole di Yanuca e Beqa, siti di immersione e snorkeling nella Laguna di Beqa, rafting e kayak lungo i fiumi Navua e Luva, le praterie delle Highlands Namosi, l'Arts Village, autentico laboratorio di cultura figiana.
  • Nausori, con il secondo aeroporto internazionale delle isole Figi, situata sulla riva orientale del fiume Rewa circa 19 km a nordest di Suva; nelle vicinanze si possono visitare il Nasilai Village per la fabbricazione di ceramiche, la Missione cattolica, Naililili, le cascate di Uru e la grotta del dio serpente a Wailotua.
  • La Coral Coast a sud-ovest di Viti Levu, splendida zona costiera ricca di hotel. Vi si possono visitare il Ka Levu Cultural Centre, la fortificazione di Tavuni Hill con le grotte dei cannibali, le cascate nella foresta pluviale, il villaggio Nayawa con gli antichi laboratori di ceramica, l'Ecoparco Kula Bird, o prendere il treno panoramico lungo la Coral Coast che porta alla spiaggia incontaminata di Natadola. Di particolare interesse le Dune di Sabbia di Sigatoka, a ovest della foce del fiume omonimo, secondo per lunghezza delle Fiji, prodotte dall'erosione fluviale nell'entroterra costiero e dall'azione marina; il sistema di dune copre un'area di 6.5 kmq e comprende una serie di dune di tipo parabolico di varie età, metà delle quali instabili, con vegetazione prevalentemente di foresta; nelle Sigatoka Sand Dunes si trova uno dei più antichi siti preistorici delle isole, con ceramiche, strumenti in pietra, resti umani e altri reperti che periodicamente emergono dalle sabbie.
  • Rakiraki, situata all'estremità settentrionale della baia di Viti Levu, nello stupendo scenario delle montagne Dama, con clima secco adatto alla coltivazione di canna da zucchero; nelle vicinanze si possono visitare la Missione cattolica Naiserelagi, conosciuta come la chiesa del Cristo Nero, e la tomba di Udre Udre, capo figiano del XIX secolo che detiene il Guinness World Record come "cannibale più prolifico", per aver mangiato tra 872 e 999 esseri umani; secondo la testimonianza del figlio, mangiava ogni parte delle sue vittime, conservando per i futuri pasti tutto ciò che non riusciva a mangiare in una sola volta; Udre Udre aggiungeva una pietra per ciascuna vittima, e tutte le pietre vennero poi disposte attorno alla sua tomba.
  • Il Sovi Basin, nella provincia di Naitasiri, nella parte meridionale dell'isola di Viti Levu, è il più importante ecosistema delle Figi sia dal punto di vista biologico che paesaggistico; si estende per 196 kmq, è circondato da picchi vulcanici, ed è composto da un substrato di rocce granitiche lentamente erose nel tempo così da formare basse colline, solcate da fiumi e torrenti cristallini. Il territorio è interamente coperto da foresta tropicale, preziosa riserva della biodiversità delle Fiji.
  • L'isola di Nadi, con il gateway internazionale da cui passano tutti i visitatori, con resort esclusivi e destinazioni veramente speciali come il Garden of the Sleeping Giant, fondato dall'attore americano Raymond Burr, il tempio indiano Sri Siva Subramaniya Swami, e le Sabeto Hot Springs, sorgenti termali sulfuree a metà strada tra Nadi e Lautoka, dove si possono fare bagni di fango.
  • Il gruppo delle Mamanuca, circa 20 isole in una vasta laguna formata dalla barriera corallina di Malolo e Viti Levu, considerate tra le isole più belle del Paese, con chilometri di spiagge di sabbia bianca e azzurre acque coralline, ove si può praticare snorkeling direttamente dalla spiaggia, immergendosi tra grandi pesci e innocui squali; nelle Mamanuca si tiene una regata annuale cui partecipano yacht provenienti da tutto il mondo.
  • Il gruppo delle Yasawa, una ventina di isole circondate da azzurre lagune, con spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, come le famose Blue Lagoon e Champagne beach, lussureggianti foreste pluviali e cime vulcaniche. Le isole sono collegate con catamarano veloce a Port Denarau e Lautoka, o con idrovolante a Nadi. Vi si possono visitare le Grotte di Sawa-i-Lau, formazione naturale di grande bellezza sull'isola omonima, nella parte più settentrionale del gruppo Yasawa a nord di Nacula Island. Ritenute nella tradizione figiana regno di Uluitini, il dio a dieci teste, le grotte sorgono su una piccola spiaggia; vi si accede tramite una serie di scalini, ed è possibile nuotarvi e fare immersioni all'interno.
  • L'isola vulcanica di Ovalau, la più grande del Gruppo Lomaiviti, lunga 13 km e larga 10 km (circa 100 kmq) 16 km al largo della costa orientale di Viti Levu, interamente montuosa con un'altezza massima di 626m, tranne che per le aree alla foce dei torrenti e la centrale Valle Lovoni, che deve il proprio nome ai Lovoni, tribù fieramente indipendente, tra le ultime ad essere sottomesse. Nell'interno si trovano numerosi "koromakawa" (=villaggi) e fortezze, tra cui quella di Nakorolevu, che resistette con successo fino al 1871 al capo supremo, "Ratu" Seru Cakobau. Ovalau è il luogo di nascita delle moderne Fiji; Levuka, nata come insediamento baleniero e missionario nel 1830, maggiore città dell'isola e prima capitale delle Fiji, era divenuta a metà del XIX secolo uno dei principali scali per le navi commerciali e baleniere in tutto il Pacifico del Sud. Il governo coloniale venne trasferito a Suva nel 1881, e Levuka ha conservato praticamente intatti molti dei vecchi edifici coloniali, la Chiesa del Sacro Cuore e il sito della cessione delle Fiji all'Impero Britannico nel 1874; nelle vicinanze si possono effettuare immersioni e osservare delfini e balene.
  • La disabitata Isola di Yadua Taba, a sudovest di Vanua Levu, che riceve meno di 180 cm di pioggia all'anno; la vegetazione è costituita da bosco litoraneo nativo, piantagioni abbandonate di copra, macchia costiera e pascoli. La fauna comprende uccelli migratori, i sauri della specie Tree Skink (Niveoscincus pretiosus) e gechi, ed è importante dimora endemica dell'Iguana crestato (vitiensis Brachylopus), specie arboricola che scende a terra solo per deporre le uova, può raggiungere i 76 cm di lunghezza ed è caratterizzata da una lunga cresta spinata dorsale dalla base del collo alla coda; l'iguana cambia colore da verde a nero quando viene minacciato. Attualmente l'isola ospita il 98% della popolazione mondiale di iguana crestato (stimata a 6mila individui), che è sull'orlo dell'estinzione a causa dei predatori e della scomparsa della foresta tropicale secca, suo habitat naturale. Per proteggere questa specie il governo figiano ha dichiarato l'isola Santuario del National Trust of Fiji, e le visite sono permesse solo ai ricercatori.
  • La città di Labasa, sull'isola di Vanua Levu, costruita su un'ansa del fiume Labasa che si divide a circa 6,5 km in un delta a tre rami, il Labasa, Wailevu e Qawa. Tra le maggiori attrazioni c'è la Cobra Rock, una roccia che ricorda nella sua forma un cobra pronto a colpire, a circa 10 km da Labasa, luogo sacro e sede del Tempio Naag Mandir (=Tempio del Serpente), dipinto di rosso, blu e giallo, visitato da centinaia di devoti ogni giorno che lasciano offerte di ghirlande di fiori, frutta, latte di cocco. Un'altra destinazione interessante è Floating Island (=isola galleggiante) 50 km a nordest di Labasa, considerata con timore superstizioso dai figiani; l'isola galleggia trascinata dalla brezza su un lago circondato da campi di canna da zucchero ed è composta da un fitto intrico di canne, carici, felci di palude e altre piccole piante.
  • Savusavu, a sud di Vanua Levu, paradiso naturale con una grande baia, porto naturale d'acqua profonda, fiancheggiata da montagne incontaminate coperte da rigogliosa foresta pluviale e piantagioni.
  • L'isola di Taveuni, nella quale passa la International Dateline (il meridiano a 180° da Greenwich dove cambia la data), nota come "Garden Island" per i vasti giardini di fiori tropicali sulla terraferma e i giardini di corallo sottomarini, è una terra di selvaggia bellezza con cascate spettacolari e alte scogliere da cui molti visitatori si tuffano in mare. Kadavu Musk Parrot
  • Kadavu, circondata dalla spettacolare barriera corallina di Great Astorable Reef, popolare tra i subacquei per la presenza di squali e mante; l'isola si trova circa 100 km a sud della costa meridionale di Viti Levu, ed è ricoperta, soprattutto sul versante orientale, da una lussureggiante foresta pluviale che sostiene una ricca e diversificata avifauna, tra cui il pappagallo splendente cremisi (Prosopeia splendens) - Crimson Shining Parrot, noto anche come Kadavu Musk Parrot - endemico dell'isola.