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Brunei

bandiera BruneiUfficialmente Brunei Darussalam, è un sultanato malese, ex colonia britannica, indipendente dal 1 gennaio 1984, situato sulla costa settentrionale dell'isola del Borneo nel Sud-est asiatico, e completamente circondato dallo stato di Sarawak.

In breve

Area: 5.765 km² -- Popolazione: circa 400mila abitanti -- Densità: 67.3 abitanti per km² -- Governo: monarhia islamica -- Capitale: Bandar Seri Begawan -- Lingua: malese, inglese, cinese -- Religione: islamica -- Moneta: dollaro Brunei (BND) -- Prefisso telefonico: dall'Italia 00673 -- Prefisso telefonico: per l'Italia 0039 -- Fuso orario: UTC+8 (sette ore in più rispetto all'Italia) -- Sigla Automobilistica: BRU -- Suffisso internet: .bn -- Membro di: ONU

Brunei

Divisione amministrativa

Il Brunei è suddiviso in 4 daerah (distretti): Belait con capoluogo Kuala Belait, Brunei-Muara con la capitale della nazione Bandar Seri Begawan, Tutong con capoluogo omonimo, e Temburong con capitale Bangar; il distretto di Temburong è separato dagli altri da Limbang, città malese del Sarawak. I distretti sono a loro volta suddivisi in 38 mukim. Il Sultano è capo di stato e primo ministro, a capo di un gabinetto di 14 membri; il Consiglio legislativo offre consulenza al Sultano, e il sistema giudiziario si basa sul codice penale indiano e sulla common law britannica mentre la Corte d'Appello è il Privy Council del Regno Unito.

Link Utili

Ambasciata italiana in Singapore, competente anche per il Brunei | Sito della Farnesina per Brunei | Vademecum per il Turista Italiano: è necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi; per guidare è necessaria la patente internazionale (modello convenzione di Ginevra 1949).

Territorio e Clima

Ad est è pianeggiante lungo la costa, montuoso nell'interno; a ovest è collinare con poche alture. Il clima è equatoriale.

La Popolazione

La popolazione del Brunei, pur condividendo etnia e religione musulmana con le popolazioni malesi della vicina Malesia e Indonesia, si distingue per la sua specificità culturale e linguistica. Nel sultanato vige ancora la nobiltà ereditaria, che dà il titolo di Pengiran. Il Sultano può assegnare ai cittadini il titolo di Pehin, l'equivalente del titolo di Lord a vita nel Regno Unito, o il titolo di Dato, equivalente a cavaliere, e Datin, equivalente a Dama.

I Bruneiani aggiungono al proprio nome il titolo di Haji (per gli uomini) o Hajah (per le donne) se hanno compiuto il pellegrinaggio Haj alla Mecca. Gran parte delle donne indossano il copricapo tradizionale chiamato tudong, e gli uomini un berretto chiamato songkok, che è bianco se hanno completato l'Haj.

La ricchezza derivante dal petrolio permette al Governo bruneiano di fornire ai cittadini uno dei sistemi sanitari migliori di tutto il continente asiatico. La maggior parte degli studenti universitari bruneiani frequentano istituti all'estero. L'Università di Darussalam, inaugurata nel 1985, si trova in un gigantesco campus sul Mar Cinese Meridionale, nel 2007 è stata inaugurata una seconda università, la Sultan Sharif Ali Islamic University, e nell'ottobre 2008 anche l'Institut Teknologi Brunei (ITB) è diventato facoltà universitaria.

La lingua ufficiale è il malese, ma l'inglese è molto diffuso, specialmente nel mondo degli affari, e si parlano anche vari dialetti cinesi, Iban, e dialetti autoctoni. L'Islam è la religione ufficiale, ma la Costituzione garantisce la libertà religiosa, e il Natale e altre feste non islamiche sono molto diffuse.

L'Economia

L'economia del Brunei è quasi totalmente sostenuta dalle esportazioni di petrolio greggio e gas naturale. Nonostante la crisi mondiale e una diminuzione del PIL, il Brunei gode di un tasso di stabilità macroeconomica tra i più alti al mondo, e il più alto di tutta l'Asia.

Terzo produttore di petrolio nel sud-est asiatico, e nono esportatore di GPL al mondo, il Brunei stimava nel 2008 di avere riserve di petrolio ancora per 25 anni e di gas naturale per 40 anni, senza calcolare il potenziale di nuovi giacimenti. Sia la Shell olandese che la Total francese hanno stretto accordi di sfruttamento delle riserve del Brunei.

Poiché il sistema produttivo è per la quasi totalità ancora concentrato sui prodotti petroliferi, il Paese deve importare quasi tutto il resto, ma la bilancia dei pagamenti è sempre rimasta in attivo, e il Brunei ha potuto accumulare ingenti riserve estere, gestite dalla Brunei Investment Agency (BIA) del ministero delle Finanze. Inoltre dal 2002 sono in corso progetti per trasformare il Paese in un Offshore International Financial Centre soprattutto per il mondo islamico. Il governo incoraggia gli investimenti stranieri in Brunei con l'esenzione fiscale dei profitti per cinque anni; la normale aliquota fiscale sul reddito è del 30%, e non esistono imposte sul reddito delle persone fisiche né sulle plusvalenze.

Nel primo decennio del XXI secolo il governo ha avviato dei programmi per diversificare l'economia, sostenendo agricoltura, silvicoltura, pesca, acquacoltura, e sistema bancario; nel 2010 è entrato in funzione un impianto di produzione di metanolo, e sono in costruzione una centrale elettrica nel Sungai Liang per alimentare un impianto di produzione di alluminio, e un gigantesco hub portuale a Muara Port. Il Paese ha acquistato un ranch in Australia per rifornire il Paese di carne bovina; il ranch ha un'estensione di 5858 kmq, maggiore dello stesso Brunei. Altri settori industriali scelti come priorità per diversificare l'economia sono l'agricoltura, l'acquacoltura e la pesca, le tecnologie dell'informazione e l'ecoturismo nella foresta pluviale primordiale che copre il 70% del territorio.

Città e Luoghi d'Interesse

  • La capitale Bandar Seri Begawanè una città moderna, con bei monumenti e musei come la Moschea di Omar Ali Saifuddin, costruita nel 1958, con tipica cupola dorata e interni in marmo italiano; il villaggio acquatico di Kampung, composto da case costruite sull'acqua; il Technology Museum malese.

La Storia

Fonti cinesi ed arabe parlano di un antico regno, Po-ni, situato alla foce del fiume Brunei esistente già a nel VII-VIII secolo d.C, che agli inizi del secolo IX fu conquistato dall'Impero Induista di Sumatra Srivijaya, che in seguito ampliò la propria sfera di influenza al Borneo e alle Filippine. Fu per qualche tempo sotto il controllo dell'Impero Majapahit di Giava, ma ben presto riacquistò la propria indipendenza.

L'età d'oro dell'Impero Brunei fu dal XV al XVII secolo, in particolare sotto il quinto sultano Bolkiah (1473-1521), famoso per le sue conquiste navali, e sotto il nono sultano Hassan (1605-1619), che organizzò la complessa gerarchia aristocratica in parte ancora vigente. In seguito il Paese entrò in una fase di declino a causa di lotte interne per la successione, e della crescente influenza delle potenze coloniali europee nella regione che, sconvolgendo gli schemi commerciali tradizionali, distrussero l'economia del Brunei e di altri sultanati del sud-est asiatico. Nel 1839 l'avventuriero inglese James Brooke sbarcò nel Borneo per assistere il Sultano a sedare una ribellione; per ricompensa, divenne governatore e poi Rajah di Sarawak, nel Borneo nord-occidentale.

Intanto la British North Borneo Company espandeva il suo controllo sul Borneo nordorientale, e nel 1888, il Brunei divenne un protettorato del governo britannico, che controllava gli affari esterni lasciando al Paese un'autonomia interna. Nel 1906 il potere esecutivo fu trasferito a un cittadino britannico, che deliberava su ogni aspetto anche di politica interna, tranne che per consuetudini locali e religiose.

Nel 1959 una nuova costituzione sanciva l'autogoverno del Brunei, ma la politica estera, estera degli Stati Uniti, la sicurezza e la difesa restavano di competenza del Regno Unito. Nei decenni successivi il governo resistette alle pressioni di aderire alla vicina Malesia di neoformazione. Il 4 Gennaio 1979, Brunei e Regno Unito firmarono un nuovo trattato di amicizia e di cooperazione, che il primo gennaio 1984, portò alla piena indipendenza del Brunei Darussalam.