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Bahamas

bandiera BahamasIl "Commonwealth delle Bahamas" è un Paese insulare, formato da 29 isole, 661 cay (isole coralline) e 2387 isolette e scogli, situato nell'Oceano Atlantico a nord di Cuba, a nord-ovest di Turks e Caicos e ad est della penisola della Florida.

L'85% della popolazione è di origini africane; infatti nel XIX secolo le Isole fungevano da area di sosta per il commercio degli schiavi. Molti altri afro-americani discendono dagli schiavi che accompagnarono i lealisti britannici in fuga dalle colonie americane durante la Guerra d'Indipendenza. La maggiore comunità di immigrati - tra 30.000 e 50.000 - proviene da Haiti, legalmente o illegalmente, ed è concentrata soprattutto nelle isole di Abaco, Eleuthera e New Providence.

Bahamas

Divisione amministrativa

Le Bahamas comprendono un distretto centrale, New Providence, con la capitale Nassau, e i seguenti 32 distretti locali (tra parentesi la città sede del distretto):
Acklins (Mason Bay), Berry Islands (Great Harbour Cay), Bimini (Alice Town), Black Point (Black Point), Cat Island (Arthur's Town), Central Abaco (Marsh Harbour), Central Andros (Fresh Creek), Central Eleuthera (Governor's Harbour), City of Freeport (Freeport), Crooked Island (Moss Town su Long Cay), East Grand Bahama (High Rock), Exuma (George Town), Grand Cay (Grand Cay City), Green Turtle Cay (New Plymouth), Eleuthera (Harbour Island), Exuma (George Town), Harbour Island (Dunmore Town), Hope Town (Hope Town), Inagua (Matthew Town), Long Island (Clarence Town), Mangrove Cay (Moxey Town), Mayaguana (Abraham's Bay), Moore's Island (The Bight), North Abaco (Cooper's Town), North Andros (Nicholl's Town), Ragged Island (Duncan Town), Rum Cay (Port Nelson), San Salvador (Cockburn Town), South Abaco (Sandy Point, sull'isola Moore), South Andros (Kemp's Bay, en Mangrove Cay), South Eleuthera (Rock Sound), Spanish Wells (Lower Bogue), West Grand Bahama (Eight Mile Rock).

Il Territorio

Tra le isole e atolli che formano le Bahamas le maggiori sono Andros, circa 240 km a sud est della Florida, le isole Bimini a nord-ovest, a nord Grand Bahama con Freeport, seconda città per grandezza; ad est c'è Great Abaco e la seconda isola per estensione, Grande Inagua, si trova nella parte meridionale. Altre isole importanti sono Eleuthera, Cat, San Salvador, Acklins, Crooked e Mayaguana. La maggior parte delle isole sono pianeggianti con linea costiera molto irregolare. Il punto più alto del paese è il Monte Alvernia (63 m) sull'isola Cat.

Il Clima

Il clima è tropicale e subtropicale, mitigato d'inverno dalle acque della Corrente del Golfo. Come tutte le isole caraibiche si verificano frequenti uragani da fine estate ad autunno inoltrato.

Città e Luoghi d'Interesse

  • Nassau sull'isola di New Providence, capitale, maggiore città e hub commerciale, in cui vive oggi oltre metà della popolazione del Paese. Originariamente conosciuta come Charlestown, fu rinominata Nassau nel 1695 dal Governatore Nicholas Trott, in onore del principe di Orange-Nassau che divenne Guglielmo III d'Inghilterra. La città è anche sede di oltre 400 banche e società fiduciarie, e vi passano i due terzi degli oltre 4 milioni di turisti che visitano ogni anno le Bahamas.
  • Abaco, con le due isole maggiori, Great e Little Abaco, e una miriade di atolli e banchi corallini, è una destinazione privilegiata per gli amanti della navigazione; le acque abbondano di pesci, tra cui il marlin e il pesci vela. L'interno dell'isola, coperto da pinete, è popolato da cinghiali e anatre.
  • Le due isole di North Bimini e South Bimini, 80 km a largo della Florida, rese famose da Ernest Hemingway, che vi soggiornò a lungo a partire dal 1935, dedicandosi alla pesca sportiva nella corrente del Golfo. Nel XIX secolo divenne sede dei wreckers, i cacciatori di relitti, e successivamente dei contrabbandieri di rum. La popolazione locale pratica la pesca di spugne e coltiva sisal e noci di cocco.
  • Cat Island lunga circa 77 km e larga da 2 a 6 km, così chiamata dal pirata Arthur Catt, ritenuta per oltre 4 secoli l'approdo originale di Colombo, fino al 1926, allorché prove documentarie identificarono San Salvador nell'isola di Watling. Si possono ancora vedere i resti dei primi insediamenti dei lealisti del 1783 presso Port Howe. Cat Island è conosciuta anche come l'isola dell'obeah, una forma di stregoneria, per essere luogo natale di Sidney Poitier, l'attore reso famoso dallo storico film "Indovina chi viene a cena" e per avere l'altura maggiore delle Isole, l'Alvernia (62m), sulla cui cima sorge il monastero Hermitage, costruito da Jerome Hawkes, architetto e pastore anglicano che divenne poi sacerdote cattolico.
  • Le Exuma, oltre 360 isole che si estendono per circa 210 km a sud est di New Providence, paradiso per i diportisti, ricche di barriere coralline, abissi, grotte marine e banchi sabbiosi, incluse nell'Exuma National Land and Sea Park in cui sopravvive ancora l'iguana delle Bahamas. A Georgetown dal 1950 si svolge la Family Island Regatta, e si possono visitare i resti delle piantagioni del Settecento a Williams Town e gli antichi cimiteri di Rolle Town e Moss Town.
  • Crooked Island, Acklins e Long Cay, lontane dal turismo di massa, scarsamente popolate, racchiuse in una laguna poco profonda nota come Bight of Acklins. A partire dal 1780 i lealisti vi installarono oltre 40 piantagioni di cotone che impiegavano più di mille schiavi. Su Crooked Island si trova l'edificio che ospitò il primo ufficio postale delle Bahamas, e all'estremità nord-ovest antiche fortificazioni inglesi; a sud si trova l'approdo di Landrail Point, con i ruderi dell'antica piantagione di Hope House.
  • Andros è la maggiore isola delle Bahamas con una lunghezza di 167 km e una larghezza di 64; ricca di sorgenti d'acqua dolce, è coperta da boschi. Chiamata inizialmente "Espiritu Santo" dagli spagnoli, deve il suo nome a Sir Edmund Andros, Comandante britannico nelle Barbados nel 1672 e successivamente governatore delle colonie di New York, Massachusetts e New England, oppure ai 1400 coloni provenienti dalla Isla de Andro della Costa de los Mosquitos che vi si insediarono nel 1787. Sull'isola per secoli si coltivò cotone e sisal, e si sviluppò la raccolta delle spugne. Oggi è collegata da 4 aeroporti e 3 approdi, è sede dell'AUTEC (Atlantic Undersea Testing and Evaluation Centre), ed è molto frequentata dagli amanti delle immersioni per i numerosi blue hole (=buchi blu) e la barriera corallina (la terza al mondo per estensione).
  • Grand Bahama, l'isola più a nord, la seconda per popolazione con l'importante città di Freeport, fiorente centro portuale, industriale e turistico, ospita dal 1955 un porto franco creato dal finanziere americano Wallace Groves. Era abitata originariamente dagli Arawak Siboney e poi dai Lucayan, che la chiamarono Bahama, nome poi utilizzato per l'intero gruppo di isole.
  • Eleuthera, chiamata l'Isola della Libertà, deve il suo nome ai puritani inglese che nel XVII secolo fondarono quella che probabilmente fu la prima democrazia del mondo occidentale. Larga in media meno di 2 km, l'isola ha una lunghezza di 177 km, con magnifiche spiagge rosate, baie riparate, scogliere mozzafiato tra il turchese del Mar dei Caraibi e l'azzurro dell'Atlantico, con al centro la zona agricola collinare, famosa per ananas e pomodori. Governor's Harbour, il centro maggiore su Eleuthera, è tra i più antichi insediamenti delle Bahamas: altra località interessanti sono Cave Preacher nel nord, dove si crede siano sbarcati i primi coloni, e Windermere Island Club, esclusivo resort spesso frequentato dai membri della Famiglia Reale.
  • Inagua, l'isola più a sud, il cui nome deriva dallo spagnolo "Hay agua" (=c'è acqua), è dotata di un porto naturale e la coste sono fiancheggiate da scogliere. I primi insediamenti stabili risalgono a metà XIX secolo, quando venne costruita Matthew Town. A causa della scarsa piovosità e dei venti alisei, l'isola ha saline naturali, ed è di notevole interesse per i naturalisti; l'area centrale è occupata da una vasta prateria dove vivono allo stato brado bovini selvatici, asini e cinghiali, e dal grande lago Lake Rosa (ex Windsor Lake) poco profondo, lungo circa 19 km, che ospita la più grande colonia di fenicotteri nei Caraibi nella riserva protetta dell'Inagua National Park.
  • Long Island si estende per circa 92 km, con una larghezza inferiore ai 4.5 km. All'estremità nord-orientale la costa è formata da pareti rocciose a strapiombo sul mare, mentre all'altra estremità si trovano ampie spiagge di sabbia bianca, e sulla costa meridionale vaste saline. Gli Arawak chiamavano l'isola Yuma, poi Cristoforo Colombo nel suo terzo approdo a Cape Santa Maria durante il primo viaggio del 1492 la ribattezzò Fernandina. Dopo la scomparsa dei Lucayan, l'isola rimase disabitata fino all'arrivo dei lealisti americani. La popolazione dell'isola si dedica all'allevamento del bestiame e alla coltivazione di mais, piselli, banane, ananas. Presso il villaggio di Mortimer sono stati rinvenuti in una caverna tre 'duhos' lignei, piedistalli cerimoniali utilizzati dai capi Arawak Lucayan.
  • San Salvador, lunga circa 19 km e larga 8, chiamata Guanahani dagli abitanti originari e in seguito Watling dal nome del bucaniere George Watling, è stata identificata come il primo approdo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo, il 12 ottobre 1492. Dopo la deportazione forzata della popolazione indigena da parte degli spagnoli, fu utilizzata come base di pirati e bucanieri, poi alla fine del XVIII secolo vi si insediarono i lealisti con i propri schiavi. La ricca storia dell'Isola è documentata nel San Salvador Museum a Cockburn Town, ospitato nell'antica prigione, che comprende manufatti e ricostruzioni dei tempi di Colombo, dei Lucayan e del periodo delle piantagioni. Alla periferia di Cockburn Town è l'Heloise Monument, uno dei quattro monumenti che commemorano l'approdo di Colombo.
  • La piccola isola di Rum Cay, 20 km a sud ovest di San Salvador, originariamente chiamata Santa Maria de la Concepcion da Cristoforo Colombo, deve il suo attuale nome ad una nave che affondò con un carico di rum al largo della barriera corallina dell'isola. Il relitto di un altro naufragio del 1861, la nave da guerra HMS Conqueror, costruita nel Devon nel 1855 e utilizzata nella guerra di Crimea, si trova a 9 metri di profondità ed è oggi un "museo sottomarino" con il proprio contenuto ancora intatto.

In breve

Area: 13.878 km² -- Popolazione: circa 306mila abitanti (2000) -- Densità: 23 abitanti per km² -- Governo: democrazia parlamentare (monarchia costituzionale) -- Capitale: Nassau -- Lingua: inglese -- Religione: protestante -- Moneta: dollaro delle Bahamas (BSD) -- Prefisso telefonico: dall'Italia 001 242 -- Prefisso telefonico: per l'Italia 01139 -- Fuso orario: UTC-5 (6 ore in meno rispetto all'Italia) -- Sigla Automobilistica: -- Suffisso internet: .bs -- Membro di: ONU, Commonwealth

Link Utili

Consolato Generale d'Italia a Miami, competente per le Bahamas | Ambasciata delle Bahamas in Italia -- Vademecum per il Turista Italiano: è necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi; si guida tenendo la sinistra; verificare anche ulteriori informazioni sul Sito della Farnesina per Bahamas

La Storia

I primi abitanti delle Isole furono gli Indiani Arawak, arrivati dal Sud America attraverso le Antille. La storia europea delle Bahamas iniziò con lo sbarco di Cristoforo Colombo nel 1492 sull'isola di San Salvador, originariamente chiamata Guanahani dagli amerindi e in seguito Watling dai britannici, situata a sud dell'arcipelago. Gli spagnoli chiamarono inizialmente le isole Lucayas, dalla popolazione che vi abitava; il successivo nome "Bahamas" deriva forse da una corruzione delle parole spagnole Baja Mar (=bassa marea), derivante dal fatto che gran parte delle isole sono avvistabili solo durante la bassa marea, o da un termine Arawak.

Gli abitanti originari, gli Arawak Taino o Lucaya furono in seguito ridotti in schiavitù dagli spagnoli e forzatamente trasferiti sull'isola di Hispaniola, e nell'arco di 25 anni si estinsero. Le Bahamas restarono pertanto disabitate dal 1513 fino al 1647, quando un gruppo di esuli religiosi in fuga dall'Inghilterra e dalle isole Bermuda - noti come gli "Eleutheran Adventurers" - fondarono il primo insediamento europeo permanente sull'isola cui diedero il nome di Eleuthera. Altri gruppi di coloni britannici si insediarono in altre isole delle Bahamas.

Nel secolo XVI e inizio del XVII le isole, grazie alla loro posizione strategica lungo il "Sentiero dei Galeoni", e all'incredibile labirinto formato dall'arcipelago, offrirono rifugio a bucanieri e pirati, in particolare inglesi, tra cui i celebri Francis Drake e Barbanera. Le isole rimasero sotto la sovranità spagnola fino al 1718, quando per debellare la pirateria vennero occupate dal primo Governatore Reale, Woodes Rogers, che portò legge e ordine espellendo i bucanieri e facendo delle isole una Colonia della Corona.

Durante la Guerra d'Indipendenza Americana circa 6mila lealisti inglesi con i propri schiavi lasciarono il New England trasferendosi nelle Bahamas, portando con sé lo stile architettonico coloniale e la propria esperienza come coltivatori; fino al 1834, anno in cui la Gran Bretagna abolì la schiavitù in tutti i suoi territori, i lealisti americani introdussero anche migliaia di schiavi dall'Africa occidentale.

La vicinanza agli Stati Uniti forniva molte opportunità alle attività di contrabbando: durante la Guerra Civile le Isole fornirono appoggio ai Confederati all'epoca del Blocco Navale, e durante il Proibizionismo (1917-1933) furono base per i contrabbandieri di rum. Nel corso della II Guerra Mondiale la Royal Air Force utilizzò la Colonia come centro di addestramento, e la Marina statunitense come base navale per la caccia ai sommergibili tedeschi. In quegli anni il Duca di Windsor (ex re Edoardo VIII) venne nominato Governatore Generale delle Bahamas e nel 1940 vi si stabilì con la moglie, Wallis Simpson, fino al 1945. Negli anni del dopoguerra le Bahamas divennero uno dei luoghi preferiti per le vacanze da turisti da tutto il mondo.

Nel 1964 Le Bahamas ottennero l'autogoverno, e il 10 luglio 1973 la popolazione bahamense votò per l'indipendenza dal Regno Unito, restando tuttavia all'interno del Commonwealth. Negli ultimi decenni l'economia dello stato è cresciuta molto grazie al turismo e ai servizi finanziari collegati alle banche internazionali e ai fondi d'investimento.

L'Economia

Il turismo e il settore edile forniscono circa il 60% del PIL. Il turismo, direttamente e indirettamente occupa circa la metà della forza lavoro delle Bahamas. Nel 2008 hanno visitato le Bahamas 4.6 milioni di turisti - l'85% statunitensi, e circa 110 imprese affiliate agli U.S.A. operano nelle Isole. Date le limitate risorse interne le Bahamas importano quasi tutti i prodotti alimentari e manufatti dagli Stati Uniti, anche a causa di affinità culturali e esposizione alla pubblicità americana, per cui l'economia delle Isole è profondamente influenzata dalla performance economica del potente vicino. Per questo motivo il valore del dollaro Bahamense è mantenuto alla pari con il dollaro statunitense.

Dagli inizi del secolo XXI Le Bahamas hanno iniziato a sviluppare infrastrutture attraverso grandi investimenti nel settore privato e l'espansione del robusto settore finanziario. Attualmente i cittadini bahamensi non pagano tasse sul reddito né imposte sulle vendite, e la maggior parte delle entrate del governo provengono dai dazi di importazione; eventuali future riduzioni delle barriere commerciali - come richiesto dalla CSME (Caribbean Single Market Economy) richiederanno pertanto qualche forma di imposizione fiscale per sostituire le entrate. Il governo delle Bahamas ha firmato un accordo di partenariato economico con l'UE nel dicembre 2008.

Vari progetti alberghieri dovrebbero aumentare la crescita economica e creare lavoro a breve e lungo termine. L'Atlantis Resort and Casino di Paradise Island, grande motore dell'economia, è il modello di futuri progetti come il Baha Mar hotel, attualmente finanziato dalla Cina, ed è in corso la riqualificazione del Nassau International Airport, che è stato affidato ad operatori privati. Il governo delle Bahamas sta anche cercando di attirare investitori provenienti dall'Asia, Europa, America Latina, India e Canada, ed ha anche aperto un'ambasciata a Pechino. I cinesi stanno finanziando la costruzione di un nuovo stadio sportivo a New Providence e numerosi progetti stradali. A Freeport, seconda città per grandezza delle Bahamas, è stata istituita una zona duty-free per incoraggiare gli investimenti esteri.

I servizi finanziari costituiscono il secondo settore dell'economia delle Bahamas (15% del PIL), a causa dello status del paese come paradiso fiscale e centro bancario offshore. Nel 2000, in risposta alle preoccupazioni delle altre nazioni, il governo ha approvato un pacchetto legislativo di misure più severe per regolamentare meglio il settore finanziario e prevenire il riciclaggio di denaro. Queste misure hanno permesso alle Bahamas di evitare la lista "grigia" dell'OCSE.

Il settore industriale comprende alcune imprese di rilievo, come la ditta farmaceutica Bahamas PFC (ex Syntex), la petrolifera BORCO, la Sands Beer e la Grand Bahama Brewery, tutti a Freeport, e la Commonwealth Brewery a Nassau che produce le birre Heineken, Guinness e Kalik. A Great Inagua si estrae sale marino, a Freeport sorge un centro per la riparazione delle navi da crociera, e a Ocean Cay si estrae aragonite.

Gli altri settori economici contribuiscono all'economia in modo molto limitato: agricoltura e pesca insieme raggiungono solo l'1% del PIL. Non c'è agricoltura su larga scala, e la maggior parte dei prodotti agricoli sono consumati all'interno del paese.